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Energie rinnovabili e biodiversità, una sentenza che farà storia

| Gualtiero Walter Bellomo | News
Energie rinnovabili e biodiversità, una sentenza che farà storia

Il tribunale di Montpellier ha condannato con una pena severa l’ex Amministratore delegato di EDF Renewables (sei mesi di reclusione ed il pagamento di una sanzione pesante - 600 mila euro) per la morte di 160 esemplari di uccelli e chirotteri, tra cui specie tutelate come il Falco Grillaio, dovuta alla collisione contro le pale di un impianto eolico.
Nel complesso le sanzioni somministrate ammontano a 2,5 milioni di euro.
Si tratta dell’impianto eolico dell’Herault sull’altopiano della Causse D’Aumelas che secondo la sentenza deve ora essere spento nel periodo di nidificazione del Falco Grillaio (4 mesi).
Questa sentenza è stata vista con grande sgomento nel mondo dei produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili (FER) ma il sottoscritto, grande sostenitore delle FER, al di là del merito e della pesantezza della pena su cui non intervengo non conoscendo i dettagli e le motivazioni della sentenza, ritiene storica questa sentenza perché conclama un presupposto a cui io sono molto legato e cioè la realizzazione degli impianti FER non può mai essere in contrasto con la tutela dell’ambiente e della biodiversità.
La rivoluzione energetica che stiamo vivendo, che dobbiamo non solo assecondare ma favorire e certamente non ostacolare, non può essere anarchica, disordinata, sostenuta solo dagli interessi economici, che certamente vanno tenuti nella dovuta considerazione, ma deve avere come riferimento soprattutto il concetto di sostenibilità e cioè non può avere come effetti collaterali impatti sull’ambiente insostenibili.
Lo studio degli impatti che gli impianti eolici possono avere sulla biodiversità è fondamentale, il monitoraggio in corso d’opera dell’avifauna e della chirottero fauna è indispensabile.
I produttori di energia elettrica devono rassegnarsi a scegliere siti idonei, a spendere quanto necessario in opere di mitigazione, come i radar e le telecamere attrezzate con sistemi di arresto delle pale quando è in arrivo un rapace o un chirottero per evitarne la morte per collisione.
Studi scientifici ed esperienze oramai consolidate hanno dimostrato che la rivoluzione energetica, la realizzazione di impianti eolici e la biodiversità possono ampiamente coesistere.
È necessario, però, che Produttori, Autorità responsabili degli iter autorizzativi, Autorità responsabili della tutela dell’Ambiente e del Paesaggio siano responsabili e non ideologicamente e ottusamente favorevoli o contrari.
È necessario che ci sia la consapevolezza che la rivoluzione energetica è indispensabile ed inarrestabile perché la produzione di energia da fonti fossili non è più né sostenibile né accettabile.
Se non ci saranno le FER ci sarà il nucleare e certamente quest’ultima opzione non rientra tra quelle che ad oggi può essere sostenuta.

Questo vuol dire che:

  1. Bisogna capire che la realizzazione di impianti FER è indispensabile per la stessa sopravvivenza del genere umano, per garantirne l’evoluzione energetica sostenibile e dare ai nostri figli/nipoti un futuro dove:
    • La produzione di energia elettrica, che al di là degli sforzi correttamente fatti sul versante del risparmio e delle affermazioni roboanti è sempre maggiore nel mondo moderno ed avrà un’impennata incredibile nel prossimo futuro con l’Intelligenza Artificiale, sarà pulita, sostenibile, ambientalmente accettabile;
    • il problema dei cambiamenti climatici è stato risolto;
    • non si assisterà alla catastrofe dell’innalzamento del livello dei mari e dello scioglimento dei ghiacciai;
    • non ci saranno catastrofi naturali con la loro scia di devastazione e morte;
    • il paesaggio, la biodiversità e quindi la nostra stessa vita saranno tutelati dai disastri che l’emissione sempre crescente di gas clima alteranti sta provocando.

Se da un lato, quindi, sbaglia chi si oppone ideologicamente alla realizzazione di impianti FER in nome di una tutela assoluta del paesaggio non sempre comprensibile e troppo spesso assurda, vista l’avversione totalizzante di alcune Soprintendenze e di comitati che più che tutelare il paesaggio sono spinti dal nefasto effetto NIMBY (Never In My Back Yard - Mai nel mio giardino), altrettanto sbagliata è la posizione di chi pensa di realizzare impianti FER dovunque sia economicamente conveniente.

La verità è che bisogna:

  1. scegliere siti idonei a valle di studi ambientali seri ed approfonditi;
  2. aumentare le spese per tutte le necessarie opere di mitigazione degli impatti che inevitabilmente qualunque tipo di impianto provoca;
  3. essere, quindi, severi nel giudicare la bontà di un progetto e della scelta del sito, la serietà degli studi ambientali di supporto, la completezza dei monitoraggi ante, in e post operam, la congruità delle opere di mitigazione e compensazione e soprattutto controllare in maniera costante e continua che gli esiti del monitoraggio siano effettivamente coerenti con le ipotesi formulate in sede di Studio di Impatto Ambientale;
  4. essere severi con chi ha imbrogliato o nella redazione del progetto o nell’esecuzione del monitoraggio o nella comunicazione dei risultati, in poche parole con chi fa un danno all’ambiente;
  5. essere altrettanto severi con chi si oppone alla realizzazione di impianti FER senza motivazioni serie o peggio con motivazioni assurde, false, inaccettabili, con chi premette di essere favorevole alle FER ma poi si oppone a tutti i progetti, perché queste assurde posizioni ideologicamente contrarie faranno un danno enorme all’Ambiente ed al Paesaggio che dicono di volere difendere perché quando la realizzazione degli impianti FER sarà inevitabile, perché la richiesta di energia elettrica non è più soddisfatta dagli impianti esistenti, se non hai fatto una scelta seria, programmata, tra i progetti meritevoli di essere realizzati e quelli che non hanno alcuna caratteristica di serietà, finirà che si realizzeranno sia i primi ma purtroppo anche i secondi con enormi danni all’Ambiente ed al Paesaggio.