Il mondo comincia a capire l’importanza della lotta ai cambiamenti climatici ma in italia continuano a proliferare falsi ambientalisti
Gli ultimi studi di Ember, il think thank europeo che si occupa di transizione ecologica e cambiamenti climatici sulla produzione di energia elettrica nel mondo ci dice con chiarezza che le energie rinnovabili continuano la loro corsa verso la sostituzione dei combustibili fossili.
In particolare la Cina ha fatto un enorme balzo in avanti ed in pochi anni ha surclassato tutti gli altri paesi nella produzione di energia da FER, seguono gli Stati Uniti, India e Giappone.
Sono paesi che hanno iniziato il loro percorso di transizione ecologica molto in ritardo ma lo hanno rapidamente superato e corrono verso la transizione ecologica più velocemente dei paesi europei che incontrano enormi difficoltà a far comprendere l’assoluta necessità di velocizzare la realizzazione delle centrali di produzione di energia elettrica da FER, soprattutto l’Italia è fortemente indietro e corre con la palla al piede dei falsi ambientalisti.
In definitiva le fonti rinnovabili stanno crescendo nel mondo in maniera veloce e tale da compensare l’aumento di produzione di energia elettrica che continua la tendenza di un progressivo aumento, considerato che l’evoluzione delle tecnologie si porta dietro una crescente domanda di energia.
In queste condizioni quindi la produzione di energia da fonti fossili deve continuare ad aumentare a ritmi sempre crescenti.
In definitiva oggi il solare copre il 5,5% della produzione globale di elettricità contro il 4,6% dell’anno scorso, mentre l’eolico produce il 7,8% della produzione di energia, esattamente come l’anno scorso.
Sono dati confortanti ma non sufficienti perché la domanda di energia continuerà a crescere ed i ritmi non permettono di pensare al raggiungimento degli obiettivi sulla riduzione di emissione di gas clima alteranti che i trattati internazionali hanno ipotizzato.
In questo quadro come sta messa l’Italia? Certamente male anche se negli ultimi 5 anni un certo progresso si è notato.
Purtroppo i tempi di autorizzazione e realizzazione degli impianti da FER continuano ad essere insopportabilmente lunghi, la politica è debole contro i pseudo ambientalisti che nei convegni si dichiarano a favore delle energie da fonti rinnovabili ma poi nel concreto si oppongono alla realizzazione di questi impianti nei loro territori, la famosa sindrome NIMBY (Never In My Back Yard – mai nel mio giardino).
Il Ministero della Cultura e gran parte delle Soprintendenze continuano la loro crociata contro eolici e solare e se le norme via via emanate hanno fortemente ridotto il loro potere di veto continuano a creare ostacoli con pareri sempre negativi e troppo spesso assolutamente privi di qualunque fondamento.