Intitolazione Poliambulatorio di Grotte al Dr. A. Bellomo
Il Poliambulatorio di Grotte il 20/02/2017 è stato intitolato al Dr. Antonio Bellomo.
Tale evento si è svolto alla presenza dei figli, Walter ed Anna, e di Autorità locali e regionali. (per visualizzzare la locandina clicca qui)
Antonio Bellomo è stato un grande medico, uomo politico, uomo di cultura, un affettuoso padre, nonno e marito di Lidia, scienziata, docente universitaria in biochimica, laureata in scienze naturali ed in scienze biologiche che continuò le sue ricerche scientifiche sino all’ultimo giorno, nonostante un tumore al cervello l’avesse colpita poco più che ventenne e portato alla morte in giovanissima età.
Un amore e una dedizione che dalla sua giovinezza, attraverso tutta la sua lunga vita, hanno reso generoso e forte il suo impegno civile, ed hanno fatto grande la sua passione politica, dalla parte di tutti quelli che si battono per una società di liberi e di eguali.
L’impegno civile e politico di Antonio Bellomo inizia da giovanissimo, quando entra in contatto con Totò Di Benedetto, partigiano a Milano, organizzatore e dirigente nell’agrigentino e nel nisseno di gruppi clandestini dell’antifascismo e del partito comunista di Italia, da quando incontra, accompagna e frequenta Girolamo Li Causi.
Quello è il momento in cui a Grotte, il suo paese, con i minatori e i contadini fonda il partito comunista italiano. A Grotte alle prime elezioni amministrative diventa consigliere comunale e lo sarà per circa venti anni, successivamente diventa consigliere provinciale di Agrigento.
Il giovane intellettuale Bellomo che vive questa straordinaria esperienza umana, sociale e politica, è studente in medicina all’Università di Palermo. Diventa medico dell’INCA e, a titolo gratuito, perito medico nella difesa in tribunale dei lavoratori e dei contadini arrestati. Grande organizzatore dell’assistenza alle loro famiglie è tra i promotori ed organizzatori del “Comitato di solidarietà democratica” di cui Jolanda Varvaro fu l’intelligenza e il cuore, mentre Sorgi, Pomar e Cipolla i giuristi più autorevoli. Un Comitato di punta e tra i più importanti della rete nazionale coordinata da uno dei fondatori del Partito Comunista, Umberto Terracini, già presidente della Assemblea Costituente e firmatario della Costituzione repubblicana.
Medico, politico ed uomo di cultura fu dal ‘50 al ‘56-‘57 assistente all’Università di Palermo in semeiotica medica ma fece la grande rinuncia a proseguire quel cammino universitario quando si rese conto che la sua indole contrastava con una certa accademia conservatrice e che avrebbe avuto come conseguenza la rinuncia alle sue idee.
Consigliere comunale a Palermo dal 1970 al 1975: gli anni della ascesa e della cacciata di Ciancimino da sindaco di Palermo, gli anni del “sacco” che ha combattuto con forza e passione.
Fino alla fine è stata eccezionale la sua passione sociale, culturale, politica, che lo portò a studiare ogni materia che lo appassionava (medicina, cultura, politica), con grande curiosità intellettuale che lo spingeva ad informarsi di tutto, a chiedere e a chiedersi criticamente quali fossero le risposte e le soluzioni più efficaci da dare alle contraddizioni nuove del mondo e alla loro incidenza sulla vita della Sicilia e dell’Italia.
Divoratore di libri d’arte, collezionista di quadri e libri di medicina, era non solo il medico di fiducia, ma grande amico di Leonardo Sciascia, con cui settimanalmente si incontrava con la scusa… di una visita di controllo.