Una bellissima notizia per la biodiversità e la lotta ai cambiamenti climatici

Anni di studio dell’Università di Salford hanno dimostrato che quanto da tempo, immotivatamente, si va di dicendo sul fatto che gli impianti fotovoltaici provocassero la desertificazione del sito di installazione, è una vera e propria fake news.
Il Professore di Ecologia di questa Università, il Prof. Joshua Copping, un’eminenza nel campo, ha studiato per anni cosa succedeva alla biodiversità al di sotto dei pannelli fotovoltaici di due impianti con una differenza:
- nel primo l’erba veniva sempre tagliata;
- nel secondo veniva lasciata crescere spontaneamente.
Ebbene si è scoperto che al di sotto dei pannelli fotovoltaici:
- L’erba cresce in entrambi abbondante ed in piena salute;
- In entrambi i campi si è insediata e viveva felicemente una colonia di uccelli di varie specie tra cui alcune considerate in declino (zigoli gialli, fanelli, verdoni, ect);
- Oltre gli uccelli il sito si è arricchito di altre specie faunistiche, soprattutto insetti, anfibi e rettili;
- Dove l’erba veniva costantemente tegliata, la colonia di uccelli era sempre abbondante ma sensibilmente minore rispetto all’impianto dove l’erba veniva lasciata crescere spontaneamente;
- La quantità di specie e l’abbondanza del numero era decisamente maggiore sia nel primo impianto che nel secondo rispetto alle aree circostanti;
- La biodiversità aveva ripreso vigore e certamente gode di maggiore salute rispetto alle aree circostanti;
- Non è stato individuato nessun “effetto lago” (alcune persone autodefinitesi esperti della materia hanno messo in giro la voce che un impianto fotovoltaico potesse, per effetto della riflessione dei raggi solari, essere scambiato dagli uccelli per un lago dove tuffarsi in cerca di prede e, quindi, schiantarsi sul pannello) e ciò non è altro che una conferma di altri illustri precedenti studi che avevano già categoricamente smentito tale ipotesi.
In definitiva si può ora affermare, sulla base di studi scientifici inequivocabili, che i pannelli fotovoltaici, offrendo ombra ed umidità (soprattutto in aree a clima caldo):
- Migliorano la fertilità del terreno;
- Proteggono la vegetazione spontanea espulsa dalle aree coltivate, troppo spesso, in maniera intensiva che tende ad impoverire la fertilità dei terreni;
- Hanno un effetto positivo nella lotta ai cambiamenti climatici riducendo l’emissione di gas clima alteranti;
- Hanno un effetto positivo sulla biodiversità in quanto costruiscono un ecosistema molto ricco sia nella componente vegetazione/flora sia nella componente fauna, soprattutto avifauna;
- contribuiscono alla transizione energetica ed al raggiungimento degli obiettivi che l’Italia ha concordato con i trattati comunitari ed internazionali.
Certamente non saranno esteticamente belli ed il paesaggio ne subisce un danno ma ogni rivoluzione porta dietro di se alcuni effetti collaterali.
In ogni caso, se ben gestita e indirizzata, i benefici della rivoluzione energetica sono certamente maggiori dei danni che tra l’altro con una seria e non ideologica politica di salvaguardia dei paesaggi meritevoli di tutela possono essere, se non proprio azzerati, decisamente mitigati.
In tal senso una Politica con la P maiuscola deve partire da tre concetti fondamentali:
- non assecondare i comitati nati al solo scopo di evitare la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (FER) nel proprio territorio anche se particolarmente vocato (cosiddetto effetto NIMBY – Mai nel mio giardino);
- la lotta ai cambiamenti climatici non è solo fondamentale ma addirittura dirimente per la sopravvivenza del genere umano e del paesaggio, oggi in costante negativa evoluzione a causa della desertificazione, eventi meteorologici estremi, alluvioni, frane, tornadi, trombe d’aria, uragani, sollevamento dei mari, ect;
- non tutti i paesaggi sono, oggettivamente, meritevoli di tutela e si deve imporre alle Soprintendenze la necessità di non considerare il paesaggio nella sua totalità come un’entità immodificabile, anche perché tale oggettivamente, non è;
- serietà e fermezza nell’evitare la realizzazione di impianti FER in aree dove oggettivamente gli impatti non sono assolutamente accettabili ma favorirne la realizzazione in tutte le aree dove gli impatti sono del tutto Compatibili.